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Culture del riuso: il found footage film tra sperimentalismo e riattivazione delle memorie private

Obiettivi formativi: la rassegna ha permesso agli studenti la visione in sala cinematografica di film di alto interesse, ma dalla reperibilità non immediata e di immaginare soluzioni e pratiche di riuso applicate al cinema contemporaneo non theatrical con particolare riferimento al cinema privato e di impresa del territorio.

 

I giorni 3 maggio 2023 alle ore 14:30 e 4 maggio 2023 alle ore 10:30, presso la sala 2 del Kinemax di Gorizia, si è tenuta la rassegna cinematografica Culture del riuso: il found footage film tra sperimentalismo e riattivazione delle memorie private, a cura di Simone Venturini. La rassegna ha visto il coinvolgimento di:

  • la dottoressa Silvia Zoppis e il dottor Matteo Citrini per l’Università degli Studi di Udine (introduzioni);
  • gli studenti del CdS DAMS – Discipline dell’audiovisivo, dei media e dello spettacolo, con particolare riferimento ai frequentanti del corso Preservazione e valorizzazione del patrimonio cinematografico;
  • docenti e studenti di Istituto Statale d’Istruzione Superiore Galilei – Fermi – Pacassi e Istituto Professionale Ranieri Mario Cossar – Leonardo da Vinci.

 

La rassegna ha preso in esame:

  • La tradizione cinematografica del found footage film.
  • Le sue applicazioni nella cornice del cinema sperimentale contemporaneo austriaco.
  • Le sue applicazioni all’interno della produzione italiana dedicata alla cura del film di famiglia.

 

Mercoledì 3 maggio si sono messe in evidenza le potenzialità, all’interno della pratica del found footage, di sperimentare con le forme cinematografiche attuali e tradizionali, individuando nella produzione austriaca degli anni Novanta un caso di studi particolarmente interessante per mostrare le possibilità di riutilizzo di materiali e tecnologie analogiche alla luce degli stimoli indotti dalla svolta digitale (dalle tecniche di campionamento alla manipolazione plastica di tempo e spazio, passando per l’attenzione posta sul fotogramma come realtà atomica dell’immagine cinematografica);

Giovedì 4 maggio si è parlato delle pratiche di riuso delle immagini come forme d’accesso al patrimonio cinematografico. In particolare, è stato sottolineato il legame tra cinema di riuso e cinema sperimentale in relazione ai due film proposti. Come introduzione a La verifica incerta è stato presentato il contesto culturale-produttivo degli anni Sessanta, sottolineando le influenze delle avanguardie sul cinema sperimentale e la creazione di una riflessione teorica sull’immagine a partire dalla riscrittura e dal ribaltamento dei canoni classici. Successivamente si è presentato il contesto produttivo del film Catherine, legato alla cura delle memorie private e alla loro ricomposizione in senso curatoriale in forma di narrazione unitaria. Gli studenti sono stati invitati ad osservare i punti comuni delle due produzioni.